Carissimi studenti, docenti e personale tutto della Scuola,
la prima campanella dell’anno suonerà in una atmosfera inedita, dopo mesi difficili in cui abbiamo toccato con mano la nostra fragilità e l’indomito desiderio di vita che ci anima. Ci siamo scoperti bisognosi e abbiamo pregato e lottato. Nella prova abbiamo compreso che la crisi legata alla pandemia è anche un tempo di scelta. Per Paolo Giordano la vera paura è che questo periodo «passi invano, senza lasciarsi dietro un cambiamento». L’esperienza della fragilità ci interroga sul senso ultimo del vivere e sulle ragioni della convivenza tra gli uomini. Cercare il senso! Non è forse questa l’avventura più grande e il valore della scuola?
«Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà. Almeno così dovrebbe essere!», dice papa Francesco. Il gusto della conoscenza è in questa apertura alla grandezza e profondità della realtà, che ci conduce alla comprensione di noi stessi, del nostro progetto di vita, e del valore dell’esistenza degli uomini. Per questo motivo, la conoscenza è anche un’autentica esperienza di gioia. L’anima dello studio è infatti la curiosità, la sorpresa per la bellezza e grandezza della realtà e il desiderio di coglierne il significato.
Mai da soli. La scuola è per eccellenza un luogo di incontro. L’amore alla scuola è parte della gratitudine per le persone che vi incrociamo. Auguro agli studenti di poter incontrare tanti compagni veri del cammino della vita e autentici educatori, capaci ogni giorno di lasciarsi sorprendere e provocare dalla presenza dei loro alunni. Il cammino dell’educazione passa infatti dallo scambio fecondo tra studenti e docenti, tutti coinvolti nella comune passione per la vita, la bellezza, la verità. A tutti gli educatori va la nostra profonda stima e gratitudine.
La Sapienza biblica afferma che «l’anelito per l’istruzione è amore» (Sap. 6,17). Carissimi amici della Scuola, è questo amore che vi auguriamo, e invochiamo con le parole di sant’Anselmo: «O Signore, fa’ che gusti attraverso l’amore quello che gusto attraverso la conoscenza. Fammi sentire attraverso l’affetto ciò che sento attraverso l’intelletto.
Con l’augurio di un proficuo e sereno anno scolastico.
Cagliari, 21 settembre 2020
+ Giuseppe Baturi
Arcivescovo di Cagliari