Indicazioni e suggerimenti per la catechesi a seguito della Lettera all’Arcidiocesi di Cagliari di S.E. Mons. Giuseppe Baturi Le nostre comunità e il diffondersi del “coronavirus”: scelte di realismo, fiducia e speranza. In linea con il criterio precauzionale adottato dal Decreto Governativo, circa la sospensione dei servizi educativi e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, l’Arcivescovo ha stabilito la sospensione degli incontri e delle attività legate alla catechesi dei bambini e dei ragazzi, fino al 15 marzo 2020. Ai parroci e ai catechisti, in collaborazione con le famiglie, è chiesta la disponibilità a mantenere vivo e creativamente costante il rapporto con il gruppo dei bambini e dei ragazzi, valorizzando le possibilità attuali offerte dai social e attraverso altre forme di condivisione e di collegamento. In tal senso può essere significativo:
- suggerire ai ragazzi la lettura di specifici brani biblici o di qualche testo di approfondimento relativo sia alla loro età che al percorso tematico inerente la catechesi, chiedendo loro di condividere via social disegni e riflessioni a riguardo;
- consigliare, stando ciascuno nella propria casa, la visione di un film e organizzare successivamente, anche all’aria aperta e suddivisi in piccoli gruppi, un momento di riflessione e di discussione;
- raggiungere i ragazzi e le famiglie, quotidianamente o periodicamente, attraverso un semplice invito alla preghiera, alla meditazione del brano del Vangelo del giorno e alla riflessione a partire da qualche espressione tratta dal catechismo o da un altro testo pertinente.
Qualora le condizioni lo favorissero, il catechista può farsi promotore di un semplice momento d’incontro all’esterno della chiesa, da concludersi con una breve preghiera, all’interno, per piccoli gruppi di ragazzi. Un’attenzione specifica, in questo particolare periodo, può essere riservata ai gruppi di ragazzi che sono prossimi alla celebrazione dei sacramenti (la prima Riconciliazione, la prima Comunione e la Cresima) soprattutto se dovesse procrastinarsi ulteriormente la sospensione delle attività educative e didattiche. Mantenendo le necessarie precauzioni relative alla distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e alle norme a riguardo, è possibile organizzare brevi incontri di catechesi con pochi ragazzi ed in ambienti idonei e spaziosi, in modo da continuare a scandire il cammino catechetico verso i sacramenti, rimodulandone la proposta. Da incentivare e favorire, in tal senso, la collaborazione e la solidarietà tra comunità parrocchiali sia per quanto concerne l’utilizzo degli spazi idonei ( ci possono essere parrocchie che mettono a disposizione sale più capienti e in condizioni di sicurezza), gli strumenti mediatici necessari e, soprattutto, la collaborazione tra catechisti e sacerdoti . Anche per la celebrazione della prima Riconciliazione e nelle liturgie penitenziali dedicate ai ragazzi, infatti, è particolarmente suggerita la collaborazione tra sacerdoti nel servizio dell’ascolto delle confessioni, in modo da garantire, secondo i criteri di sicurezza e precauzionali richiesti, un’agile ed ordinato svolgimento del rito. Sulla celebrazione eucaristica con la partecipazione dei gruppi della catechesi. Nelle parrocchie, abitualmente, i bambini e i ragazzi della catechesi partecipano insieme alla celebrazione eucaristica domenicale. Fatte salve le disposizione della Lettera dell’Arcivescovo a riguardo, e senza voler innescare un processo di scoraggiamento rispetto alla Messa, laddove lo spazio celebrativo lo permette, sarebbe opportuno favorire la partecipazione nelle modalità consuete. Allo stesso modo può essere importante consigliare ai bambini e ai ragazzi di partecipare alla celebrazione insieme ai loro genitori, e quindi non occupando l’ abituale posto in chiesa con il gruppo di appartenenza. Alle famiglie, opportunamente informate sugli orari delle celebrazioni eucaristiche domenicali in parrocchia o nelle vicinanze, può essere consigliata la partecipazione alla Messa insieme ai loro figli. >>> Scarica il documento originale >>> La lettera dell’Arcivescovo Giuseppe Baturi