Si portano a conoscenza dei fedeli e dei sacerdoti le indicazioni della CEI e della CES circa la gestione dell’emergenza epidemiologica per il Coronavirus COVID-19.
Nella giornata di domani, venerdì 6 marzo, saranno fornite ulteriori indicazioni per la diocesi di Cagliari.
Indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana del 5 marzo 2020
È in vigore un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finalizzato a definire in modo unitario il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del “coronavirus” (COVID-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.
Il testo conferma le misure restrittive emanate lo scorso 1 marzo – e destinate a restare in vigore fino a domenica 8 marzo inclusa – con le quali in tre regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e in alcune province (Savona, Pesaro e Urbino) sono state stabilite limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura richiede l’adozione di misure tali da evitare assembramenti di persone. Alla luce del confronto con il Governo, in queste realtà la CEI chiede che, durante la settimana, non ci sia la celebrazione delle Sante Messe.
Il nuovo decreto, inoltre, stabilisce – per l’intero territorio nazionale, fino al 3 aprile – la “sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 1, b). Tra le misure di prevenzione, si evidenzia, in particolare, l’“espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 2, b).
Nelle aree non a rischio, assicurando il rispetto di tali indicazioni in tutte le attività pastorali e formative, la CEI ribadisce la possibilità di celebrare la Santa Messa, come di promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima.
Le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica.
In sintonia con la Conferenza Episcopale Italiana, che in questi giorni è in costante dialogo con il Governo nazionale anche in seguito all’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche noi Vescovi della Sardegna seguiamo la vicenda con la dovuta attenzione, monitorando giorno per giorno l’evoluzione sul piano regionale.
Assicuriamo il pieno rispetto delle disposizioni delle competenti autorità ed esprimiamo piena partecipazione alle contingenti difficoltà che attraversa il Paese.
Siamo vicini alla nostra gente, incoraggiandola a vincere ogni ingiustificata paura che genera panico, ma anche confermando la necessità di misure precauzionali che, adottate con equilibrio, evitino l’aumento del contagio.
Sul piano concreto, chiediamo ai sacerdoti e ai fedeli di adottare in questo periodo le seguenti disposizioni:
- Si mantenga la celebrazione della Santa Messa sia nei giorni festivi che in quelli feriali, come anche i momenti di preghiera che caratterizzano il tempo quaresimale (Via Crucis, liturgie penitenziali, adorazioni eucaristiche), nel rispetto delle indicazioni precauzionali ribadite anche dalla Conferenza episcopale italiana.
- Si raccomanda di inserire nella preghiera universale un’intenzione affinché il Signore conceda il dono della guarigione ai malati, della consolazione a chi è nel dolore, e illumini gli operatori sanitari e tutti i responsabili del bene comune.
- I fedeli ricevano la Comunione sulle mani e non sulla bocca.
- Per lo scambio di pace si eviti la stretta di mano, ma si adotti un gesto di reciproca attenzione con i vicini di banco, mantenendo quindi l’invito liturgico.
- Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere.
Ogni singolo Vescovo proporrà ulteriori indicazioni anche circa eventuali manifestazioni, eventi e spettacoli.
Esortiamo, infine, tutti i credenti a vivere nella fede nel Signore risorto, nella carità verso i fratelli, e nella speranza questa situazione di disagio nella quale è coinvolto il nostro Paese e il mondo intero.