Al termine dell’ingresso di monsignor Baturi nella Basilica di N.S. di Bonaria, prima della celebrazione dell’ordinazione episcopale, il Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha rivolto questo saluto:
Benvenuto Monsignor Baturi, a nome della nostra Comunità e dell’intera città saluto con gioia il suo arrivo nell’Isola.
Ho la ragionevole convinzione che troverà un’accoglienza calorosa ma discreta da parte dei nostri concittadini e non avrà difficoltà ad ambientarsi a Cagliari, non solo perché è isolano come noi, non solo perché è una bella città, ma anche perché nonostante sia una realtà metropolitana, la città conserva ancora una dimensione umana.
E lo conferma anche la decisione di Sua Eccellenza Monsignor Arrigo Miglio, a cui rivolgo un sentito ringraziamento per aver guidato con sapienza, attenzione ed equilibrio la comunità Isolana in questi anni, che ha scelto Cagliari come sua città d’elezione.
Come detto Cagliari è una realtà metropolitana e quindi complessa, capace di attrarre ricchezza, opportunità e sviluppo ma anche catalizzatrice di situazioni di disagio, fragilità e povertà. E mi permetta di ringraziare in sua presenza le parrocchie, i sacerdoti e i diaconi che in questi anni in silenzio hanno lavorato al fianco delle Istituzioni, e spesso si sono sostituite ad esse, nell’affrontare i drammi della quotidianità.
Viviamo tempi complessi, dove l’indifferenza e l’ideologia offuscano spesso le nostre menti, proprio nei momenti in cui servono scelte concrete, soluzioni ai bisogni delle persone in un contesto che richiede grandi capacità di visione e di saper legare le scelte che si fanno ai valori civici e cristiani, alle nostre millenarie radici.
Penso che questo sia il ruolo della politica: lavorare per il bene comune, creare benessere, creare opportunità avendo sguardo e testa ben calati nella realtà. E la realtà non è sempre piacevole. Non è solo luci e colori, benché Cagliari di luci e colori ne abbia tanti.
Ecco perché il percorso con la Chiesa deve essere complementare, e magari ci può aiutare anche il fatto Monsignore che lo iniziamo quasi insieme… e che quest’esperienza, fatte le debite proporzioni è una novità per entrambi… e deve avere come unico punto di riferimento l’Uomo. In un mondo sempre più dominato dall’effimero è nostro dovere respingere un’esperienza puramente materiale che ci trasforma sempre più in oggetti, è fondamentale recuperare la visione spirituale e rimettere al centro dei nostri percorsi l’essere umano: è lui il protagonista del nostro servizio.
E non c’è umanità senza lavoro, senza una prospettiva di futuro, senza famiglia, nucleo fondante delle nostre comunità, senza valori di riferimento da offrire ai nostri figli. Già i figli… i grandi assenti della nostra Isola… che fuggono e che non nascono, saprà che siamo l’ultima regione d’Europa per tasso di natalità.
Su questi temi e su tanti altri troverà in noi un attento compagno di viaggio, e siamo certi che la generosa comunità cagliaritana troverà in lei una guida sicura e per questo vogliamo accoglierla non solo come un padre, ma anche come un amico, un fratello a cui stringere la mano in un cammino di fede, speranza per un periodo fecondo, gioioso e felice qui a Cagliari.