AI MOLTO REVERENDI PARROCI DELLA FORANIA DI SENORBI
Nella riunione dei parroci della Forania di Senorbì, giovedì 17 ottobre 2019 sono state presentate all’Arcivescovo le seguenti osservazioni e proposte.
Essendo trascorso il triennio ad experimentum previsto dal documento della CES “Orientamenti generali sul ruolo dei padrini e delle madrine” del 18 ottobre 2016, documento reso esecutivo per la diocesi di Cagliari dal Decreto Arcivescovile del 1 febbraio 2017,
i parroci della Forania fanno presenti le seguenti difficoltà:
– in molti casi, anche quando i designati al compito di padrino e di madrina non vivono in situazioni matrimoniali irregolari, risulta molto difficile attestare che hanno le qualità richieste dalle norme della Chiesa per svolgere tale compito, trattandosi molte volte di persone sconosciute al parroco ( quello che deve ammetterli e quello chiamato a rilasciare il nulla osta) o che, pur conosciute, non frequentano abitualmente la parrocchia;
– tutti sappiamo inoltre che spesso la scelta di un padrino e di una madrina viene fatta per motivi di parentela o di amicizia o di convenienza;
– risulta oltremodo difficile, nei casi in cui esistono situazioni canonicamente irregolari – per lo più situazioni matrimoniali – far accettare, agli interessati e alle famiglie dei candidati al Battesimo o alla Cresima, di essere presenti come testimoni e non come padrini.
– la stessa difficoltà si incontra, se richiesti di rilasciare il nulla osta per fungere da padrino o da madrina in altra parrocchia, quando si deve dichiarare la non idoneità o la non conoscenza della persona designata, proponendo il ruolo di testimone.
Tenendo presente che i canoni 872 e 892 richiedono la figura del padrino e della madrina “per quanto è possibile”, al fine di non provocare continui malumori nella famiglie e di contribuire ad una serena celebrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana, desiderando inoltre non avallare comportamenti di ipocrisia o di sotterfugi, i parroci delle parrocchie di detta Forania hanno proposto all’Arcivescovo quanto segue:
– per il Battesimo: i genitori presentano il bambino insieme agli altri famigliari, rispondendo alle domande del celebrante previste dal rito, prima i genitori poi gli altri presenti;
– per la Cresima: il candidato è accompagnato dai famigliari, anzitutto i genitori, e/o dai catechisti; nessuno di loro pone la mano sulla spalla del candidato.
Sia nel Battesimo che nella Cresima i famigliari e gli amici presenti sono considerati “testimoni di fatto”, nessuno di loro viene registrato nei documenti ma la loro presenza rimane importante per sottolineare la responsabilità di tutta la famiglia e della comunità cristiana nell’educazione dei figli.
Per quanto riguarda il nulla osta richiesto per fungere da padrino-madrina-testimone in altra parrocchia fuori dalla Foranìa: si utilizza il modulo allegato.
Il sottoscritto Arcivescovo, considerando quanto sopra esposto e altresì prassi analoghe adottate presso alcune diocesi italiane, ha accolto quanto proposto dai parroci della Forania di Senorbì e ha disposto che questa prassi entri in vigore per tutte le parrocchie della medesima Foranìa a partire dal 1 gennaio 2020, ad experimentum per un anno rinnovabile per altri due
Cagliari, 1 novembre 2019
+ Arrigo Miglio
Arcivescovo