Giovedì 2 aprile 2015, in occasione della messa crismale, il vescovo Arrigo Miglio ha consegnato il nuovo aggiornamento delle «Norme per la celebrazione del Sacramento della Cresima».
Arcidiocesi di Cagliari
Norme per la celebrazione del Sacramento della Cresima
Premessa
Nell’itinerario dell’Iniziazione Cristiana a celebrazione della Cresima o Confermazione è la seconda tappa fondamentale ed è pertanto occasione preziosa per presentare o ripresentare ai cresimandi e ai loro familiari il senso e lo svolgimento di tutto il percorso, dal Battesimo alla Cresima all’Eucarestia. La Cresima perciò non è la conclusione dell’Iniziazione Cristiana: questa culmina nella partecipazione all’Eucaristia e in una vita cristiana di carità nutrita dall’Eucaristia. È quindi molto importante che nel cammino verso la Cresima si inserisca una rinnovata preparazione all’Eucaristia, che i cresimandi in genere hanno bisogno di riscoprire e di vivere in modo più consapevole. È altrettanto importante prevedere per tempo i percorsi da offrire ai cresimati perché possano continuare la loro maturazione cristiana.
La Cresima degli adulti sia ugualmente preparata con cura e celebrata con solennità, preferendo l’inserimento degli adulti nelle celebrazioni parrocchiali o eventualmente predisponendo celebrazioni locali apposite, specialmente in occasione della Pasqua e della Pentecoste. Si abbia cura di verificare tempestivamente le diverse situazioni familiari, in modo da prevedere dopo la celebrazione del Sacramento del Matrimonio la celebrazione della Cresima di quanti sono conviventi o sposati solo civilmente, poiché in questi casi la Cresima dev’essere celebrata dopo il Sacramento del Matrimonio, senza trascurare la necessaria preparazione (cfr. Decreto Generale della CEI sul Matrimonio Canonico, II, 8). Si aiuti queste coppie a capire che tale disposizione intende valorizzare anzitutto il percorso cristiano della coppia medesima rispetto ai percorsi individuali.
Norme per la Celebrazione
1. Si ponga attenzione al modo di vestire di ragazzi e adulti, curando il decoro e la semplicità, spiegando che vestirsi con modestia quando siamo in chiesa significa far apparire il meno possibile la nostra persona per essere più attenti alla presenza di Dio e alla sua Parola.
2. L’accoglienza del Vescovo avvenga in modo semplice, riservando l’ingresso solenne per l’inizio della celebrazione eucaristica. È raccomandata la concelebrazione dei sacerdoti presenti (v. Praenotanda Messale n. 157).
3. Si curi di preparare l’assemblea almeno 15 minuti prima dell’inizio della celebrazione, con canti, monizioni, ecc., per aiutare tutti a vivere un clima di raccoglimento e di preghiera.
4. È molto importante la presenza di una guida che sostenga e incoraggi la partecipazione dell’assemblea durante tutta la liturgia, specialmente per i canti, tenendo presente che normalmente si tratta di assemblee composite e facili alla distrazione; una breve monizione prima dei riti crismali aiuterà i fedeli a parteciparvi nel raccoglimento e nella preghiera.
5. Si faccia il possibile per scegliere canti che permettano la partecipazione di tutta l’assemblea, pur riservando qualche canto al coro; è utile predisporre per tutti i fedeli un apposito sussidio con il testo dei canti.
6. La presentazione dei cresimandi sia fatta all’inizio della celebrazione, dopo il saluto del celebrante, per non interrompere la liturgia che dopo il Vangelo prosegue con l’omelia e con il rito della Cresima.
7. Si scelgano lettori della Parola di Dio che abbiano esperienza e buona capacità di proclamazione e che prestino abitualmente questo servizio. Non siano gli stessi cresimandi, a motivo della loro emozione del momento e soprattutto perché in questa celebrazione essi sono i primi destinatari della Parola di Dio. Per iniziare la prima Lettura si attenda che ci sia silenzio e attenzione.
8. Durante la crismazione si può eseguire una musica sommessa, che non copra il dialogo dei cresimandi (nomi e risposte) col vescovo.
9. Durante la preghiera dei fedeli si eviti di iniziare la preparazione della processione offertoriale. La raccolta delle offerte tra i fedeli inizi contemporaneamente alla processione offertoriale e sia ultimata prima dell’inizio della preghiera eucaristica.
10. I cresimandi riceveranno per primi la S. Comunione dal Vescovo. I padrini e gli altri fedeli si accosteranno dopo.
11. Durante la distribuzione della S. Comunione è molto importante che l’assemblea sia guidata nella preghiera, con testi e brevi ritornelli adatti, eventualmente sostenuti da un sottofondo musicale che ponga in maggiore risalto la Parola pregata; ai testi recitati si possono alternare brevi ritornelli cantati. Il canto di comunione si eseguirà quando tutti sono tornati al loro posto.
12. Secondo le norme vigenti, la S. Comunione si può ricevere sulla lingua o sulla mano. È importante che tutti i fedeli siano istruiti circa le due possibilità e relative modalità di recezione.
13. Per la scelta di padrini e madrine ci si attenga fedelmente alle norme in vigore, tenendo presente che sono richiesti “per quanto possibile” (CIC 892) e quindi non si tratta di un obbligo assoluto.
14. Norme per le fotografie e le riprese:
a. durante la Liturgia le fotografie e le riprese sono ammesse soltanto durante la crismazione;
b. si evitino flash o altri corpi illuminanti;
c. sia incaricato un solo operatore che mantenga un posto fisso per tutta la celebrazione.
d. al termine della Liturgia sarà possibile fermarsi per una fotografia con tutto il gruppo o con più gruppi.
15. Le indicazioni sopra riportate vanno tenute presenti anche per le altre celebrazioni liturgiche, servatis servandis, specialmente quando è presente in chiesa un’assemblea in cui è difficile mantenere il clima di raccoglimento e di preghiera.
Cagliari, 2 aprile 2015
Giovedì Santo
+ Arrigo Miglio
Arcivescovo Metropolita di Cagliari