Chiesa sarda

Assemblea della Conferenza Episcopale Sarda (21/10/2014)

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Comunicato stampa

I Vescovi delle Diocesi sarde, nel corso della riunione tenutasi martedì 21 ottobre a Donigala, hanno affrontato un nutrito ordine del giorno. Un punto ha riguardato l’uso della lingua sarda in alcune celebrazioni e nella pietà popolare. Ritenendola una risorsa straordinaria anche per la trasmissione della fede s’intende ridare slancio a un’azione incisiva di una sua valorizzazione, riprendendo con vigore un percorso che negli ultimi tempi aveva avuto un certo rallentamento. Si lavorerà su due versanti principali.

Il primo mira a un’organica raccolta di tutto il patrimonio di canti, di testi sacri e preghiere finora in uso nelle diverse parti della Sardegna. Testi che appartengono alla ricca tradizione della pietà popolare e che ben si possono inserire nella liturgia, anche eucaristica, e nelle molteplici forme della tradizionale pietà popolare (novene, processioni…). Verranno promosse anche iniziative per la produzione di nuovi testi, canti e preghiere che accompagnino i diversi momenti in cui si articola la ricca liturgia della Chiesa.

Il secondo versante riguarda la traduzione in lingua sarda dei testi biblici, passo indispendabile per avviare un cammino che porti a dare uno spazio maggiore alla lingua sarda nella liturgia.

A tal fine saranno costituite due commissioni, che lavoreranno in stretta sinergia: la prima lavorerà sul versante più strettamente liturgico-teologico e la seconda, composta da esperti in lingua e cultura sarda, coordinerà la traduzione dei testi biblici.

Vescovo delegato per questo lavoro continuerà ad essere Monsignor Antioco Piseddu, che periodicamente informerà la Conferenza Episcopale Sarda, alla quale spetta il compito di dare al lavoro la propria valutazione, prima di inoltrare la domanda alle istanze superiori.

Nel corso della riunione sono stati affrontati anche i seguenti altri punti.

Si è parlato del VI anno formativo nel Seminario Regionale per i futuri sacerdoti, confermandone l’obbligatorietà presso lo stesso Seminario Regionale e fissando i criteri principali sui quali impostare un progetto organico sia del percorso formativo-pastorale sia di quello accademico. Progetto al quale si lavorerà nei prossimi mesi, perché il tutto possa iniziare dal prossimo anno seminaristico. Alcuni punti fermi sono: l’accesso al sesto anno avverrà solo dopo aver concluso il quinquennio con il conseguimento del bacellierato. Chi non avesse conseguito tale primo grado accademico, andrà fuori corso e non potrà ricevere l’ordine del Diaconato. Il sesto anno, inoltre, non potrà comprendere l’avvio del corso per la Licenza in Teologia.

Ampio spazio è stato dato anche a un più organico e sistematico coordinamento degli ambiti pastorali a livello regionale, individuandone le specifiche competenze e le modalità di una programmazione mirata ed efficace.

Sulla scia del Convegno regionale sui temi sociali e del lavoro, che si tiene a Cagliari il 25 ottobre, per rilanciare i contenuti della Lettera collegiale dei Vescovi Sardi a un anno di distanza dalla visita di Papa Francesco, il prossimo anno si terrà un altro Convegno sul tema della Famiglia, riprendendo gli spunti emersi dal primo Sinodo straordinario dei Vescovi appena concluso, le cui conclusioni definitive sono affidate a quello ordinario dell’anno venturo, sullo stessa tema.

Tempio Pausania, 23 ottobre 2013

+ Sebastiano Sanguinetti
segretario

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