Pastorale sociale Vescovo

Secondo incontro con le istituzioni amministrative locali

fascia-sindacoNel pomeriggio di mercoledì 15 gennaio 2014, in occasione della festa di S. Efisio, patrono della diocesi, si è tenuto, per il secondo anno consecutivo, l’incontro tra il Vescovo, mons. Arrigo Miglio, e i rappresentanti delle istituzioni amministrative del territorio della diocesi.

Hanno partecipato all’incontro diversi sindaci e consiglieri comunali, tra i quali Massimo Zedda, primo cittadino di Cagliari. Il dott. Franco Manca è intervenuto a nome del governatore Cappellacci, assente a motivo di altri impegni istituzionali.

L’incontro si è aperto con le parole di accoglienza del Vescovo e con un breve documento filmato contenente la sintesi delle parole che Papa Francesco ha pronunciato a Cagliari sui temi della società e del lavoro. Sono seguiti numerosi interventi nei quali sono stati posti in evidenza diversi aspetti dell’attuale situazione economica e lavorativa e del ruolo che la politica deve assumere in questo momento di crisi epocale.

Nell’intervento conclusivo il Vescovo ha affermato:

«Credo che sia stato utile il dialogo reciproco posto in atto in questo incontro. Penso infatti che il servizio al dialogo sia una funzione molto importante che la chiesa può e deve esercitare.  Forse in questo nostro incontro ci siamo soffermarti soprattutto nella “pars destruens”, perché sono emerse tante cose che non vanno. Nonostante ciò le provocazioni che ci sono state proposte suscitano grande interesse».

Sollecitato a dare delle indicazioni concrete dinnanzi al panorama sociale e politico che caratterizza la Sardegna e l’intera nazione, mons. Miglio ha detto:

«Che cosa può dire un vescovo in una situazione di questo genere e anche all’inizio di una campagna elettorale come quella che ci prepariamo a vivere? Certamente una parola decisa sulla partecipazione e sul valore della politica, e di condanna del qualunquismo e dell’antipolitica.
Ma non basta invitare alla partecipazione, è necessario che chi si occupa dell’amministrazione del bene comune crei le condizioni ideali per un maggiore incontro con la gente. Spero di poter ricordare, soprattutto dopo le elezioni, l’importanza di creare un maggiore rapporto di vicinanza con le persone.
Mi permetto di sottolineare quanto sia impressionante il fatto che, negli strumenti di comunicazione, sia dato poco spazio ad alcuni problemi concreti e invece ne sia riservato abbondantemente alle notizie riguardanti le combinazioni di natura politica, sia a livello nazionale che a livello locale. Purtroppo continuiamo a constatare il primato delle formule di alleanza e degli schieramenti a discapito dei problemi reali. Questo è un capovolgimento che ancora dobbiamo fare.
Ho sentito con piacere parlare di formazione professionale. Questo è importante non solo per l’abilitazione alla professione, ma anche per ridare dignità ad ogni tipo di lavoro, restituendo il primato alla “cultura del lavoro”.
Anche il discorso su “ambiente e lavoro” è un tema importante. La salvaguardia dell’ambiente, può essere senz’altro una fonte importante di lavoro oltre che una necessaria tutela di un bene così prezioso quale è il creato.
Ho notato che nessuno, oggi, ha parlato di famiglia, come sovente capita quando si affrontano questi problemi. Questo invece è un tema che dobbiamo mettere assolutamente nelle nostre agende.
La famiglia è una “scuola” per il lavoro, ma la famiglia va sostenuta. Dunque è necessario un impegno maggiore verso la famiglia. Ma impegnarsi per la famiglia significa anche impegnarsi per una realtà che è la prima “scuola alla cooperazione”, al lavoro e alla capacità di impegnarsi concretamente».

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